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Immagine del redattoreD.ssa Alfano Laura

L'obesità, uno dei principali problemi di salute

Aggiornamento: 27 mar 2020


L’obesità è una condizione caratterizzata da un eccessivo accumulo di grasso corporeo, condizione che determina gravi danni alla salute. E’ causata nella maggior parte dei casi da stili di vita scorretti: da una parte, un’alimentazione scorretta ipercalorica e dall’altra un ridotto dispendio energetico a causa di inattività fisica. L’obesità è quindi una condizione ampiamente prevenibile.


L’obesità rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica a livello mondiale sia perché la sua prevalenza è in costante e preoccupante aumento non solo nei Paesi occidentali ma anche in quelli a basso-medio reddito sia perché è un importante fattore di rischio per varie malattie croniche, quali diabete mellito di tipo 2, malattie cardiovascolari e tumori.


Si stima che il 44% dei casi di diabete tipo 2, il 23% dei casi di cardiopatia ischemica e fino al 41% di alcuni tumori sono attribuibili all’obesità/sovrappeso. In totale, sovrappeso e obesità rappresentano il quinto più importante fattore di rischio per mortalità globale e i decessi attribuibili all’obesità sono almeno 2,8 milioni/anno nel mondo.


L’indice di massa corporea IMC (body mass index BMI) è l’indice per definire le condizioni di sovrappeso-obesità più ampiamente utilizzato, anche se dà un’informazione incompleta (ad es. non dà informazioni sulla distribuzione del grasso nell’organismo e non distingue tra massa grassa e massa magra); l'IMC è il valore numerico che si ottiene dividendo il peso (espresso in Kg) per il quadrato dell’altezza (espressa in metri).


Le definizioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) sono:

- sovrappeso = IMC da uguale o superiore a 25 fino a 29,99

- obesità = IMC uguale o superiore a 30.


Secondo dati dell’OMS, la prevalenza dell’obesità a livello globale è raddoppiata dal 1980 ad oggi; nel 2008 si contavano oltre 1,4 miliardi di adulti in sovrappeso (il 35% della popolazione mondiale); di questi oltre 200 milioni di uomini e oltre 300 milioni di donne erano obesi (l’11% della popolazione mondiale). Nel frattempo, il problema ha ormai iniziato ad interessare anche le fasce più giovani della popolazione: si stima che nel 2011 ci fossero nel mondo oltre 40 milioni di bambini al di sotto dei 5 anni in sovrappeso.


CAUSE

L’obesità e il sovrappeso sono causati nella maggior parte die casi da uno squilibrio tra apporto e consumo energetico.


Oggi si consumano cibi più ricchi di calorie (per lo più da zuccheri e grassi) rispetto al passato e ci si muove sempre meno, per le tante ore trascorse seduti al lavoro o a scuola, per la mancanza di spazi dove fare attività fisica soprattutto nelle grandi città, per un aumento del tempo trascorso davanti alla televisione, al computer, ai giochi elettronici.


Per recarsi a scuola o al lavoro o anche per fare shopping si usano ormai soli mezzi di trasporto privati e ci si muove sempre di meno a piedi. Il valore energetico del cibo si misura in Kilocalorie (Kcal). Il fabbisogno medio di kilocalorie giornaliere per una persona attiva è intorno alle 2.000.


Più raramente l’obesità è causata da condizioni genetiche (es. sindrome di Prader Willi) o da malattie endocrine quali la sindrome di Cushing (una condizione che determina un’aumentata produzione di cortisolo da parte delle ghiandole surrenali) o un cattivo funzionamento della tiroide (ipotiroidismo). Un’altra condizione che può associarsi ad obesità è la sindrome dell’ovario policistico.


Alcuni farmaci (antidepressivi, antipsicotici, cortisonici, pillola anticontraccettiva) possono indurre un aumento di peso.


Quando si smette di fumare, si può avere un modesto aumento di peso (in particolare a livello addominale) come effetto collaterale temporaneo.

SINTOMI

Avere molti chili di troppo comporta una serie di conseguenze a breve e a medio- lungo termine.


Le persone obese nella vita di tutti i giorni presentano affanno, anche compiendo attività fisica di bassa intensità, sudano profusamente, hanno disturbi del sonno e russano (questa condizione è chiamata sindrome delle apnee notturne, che comporta una scarsa ossigenazione del sangue anche per lunghi periodi durante il sonno notturno e aumenta il rischio di ipertensione e malattie cardiovascolari, quali ictus e infarto), hanno sonnolenza diurna e problemi alle articolazioni (dolori alla schiena, alle ginocchia e alle anche).


Inoltre frequentemente i soggetti obesi autolimitano la loro vita sociale, hanno problemi della sfera psicologica, quali bassa autostima, che possono sfociare nella depressione.


A lungo termine l’obesità comporta un aumentato rischio di sviluppare ipertensione arteriosa, e quindi accidenti cardio-vascolari,  diabete di tipo 2 e  tumori.

TERAPIA

Il trattamento dell'obesità consiste nella riduzione del peso corporeo, da effettuarsi sotto stretto controllo medico, seguendo un’alimentazione corretta ed effettuando un regolare programma di attività fisica, adeguato alle proprie possibilità e nel successivo mantenimento di un peso adeguato alla propria altezza. Può essere d’aiuto in alcuni casi, ricorrere ad un supporto psicologico.


La dieta per la riduzione del peso deve essere personalizzata; in linea generale deve comprendere frutta e verdura; cereali (pane e pasta) con moderazione e preferibilmente integrali, privilegiare carne e pesce, come principali fonti di proteine.


Andranno invece evitati sale e zucchero aggiunti a cibi e bevande, i cibi troppo ricchi di sale (es. insaccati) e di grassi e zuccheri (merendine, patatine fritte, cibi dei fast food e di rosticceria/pizzerie ecc), i soft drink e le bevande alcoliche. Si ricorda che un bicchiere di vino contiene 120 Kcal, senza apportare nessuna sostanza nutritiva.


Molto importante, quando si acquistano cibi confezionati, è leggere l’etichetta nutrizionale per verificare il contenuto calorico e il contenuto qualitativo e quantitativo in grassi (evitare i prodotti ricchi in acidi grassi saturi, soprattutto trans).


L’attività fisica va iniziata in maniera graduale (soprattutto per i più sedentari), cominciando con 10-15 minuti di attività aerobica (camminata a passo veloce, nuoto, tennis, tapis roulant, ballo, ecc) e aumentando gradualmente, fino a raggiungere almeno i 30 minuti al giorno, 5 giorni a settimana. Qualche piccolo accorgimento può contribuire a mantenere un livello adeguato di attività fisica: non prendere mai l’ascensore, ma fare le scale, andare a fare la spesa alimentare a piedi se non si devono portare buste pesanti, evitare di usare l’autovettura per coprite brevi distanze.


Nei pazienti con forme di obesità grave (IMC > 40) o in quelli con IMC > 35 e altre condizioni mediche associate (ad es. la sindrome delle apnee da sonno, diabete, ipertensione arteriosa) che possono trarre beneficio da un’importante perdita di peso, un’alternativa di trattamento è rappresentata dalla chirurgia bariatrica (chirurgia dell’obesità).

Gli interventi chirurgici per l’obesità possono essere classificati in:

- restrittivi - riducono le dimensioni dello stomaco e rallentano i processi digestivi

- restrittivi-malassorbitivi - riducono le dimensioni dello stomaco e scavalcano o eliminano una parte del tratto digerente per ridurre l’assorbimento del cibo.


Molti di questi interventi vengono ormai effettuati per via laparoscopica (cioè praticando delle mini-incisioni sull’addome, attraverso le quali vengono inserite le strumentazioni chirurgiche e una mini-telecamera).


Nonostante i grandi progressi di questa branca della chirurgia, soprattutto nel caso degli interventi più complessi, il tasso di mortalità rimane dell’ordine dello 0,5-2% e non mancano le complicanze a breve e lungo termine, per cui sono da destinare a casi molto selezionati.


PREVENZIONE


Si può fare molto per prevenire sovrappeso e obesità.


Ecco alcune indicazioni:

- limitare il consumo di grassi e zuccheri, molto abbondanti soprattutto nei cibi confezionati e nei soft drink

- aumentare il consumo di verdure, legumi, cereali integrali e, in generale cibi freschi, non processati

- seguire una dieta variata, riducendo le porzioni, nel caso in cui si voglia perdere peso

- limitare l’alcol, che oltre ad essere nocivo alla salute degli organi, è anche un’importante fonte di calorie, senza apportare nessun vantaggio nutrizionale

- non ricorrere al cibo come genere di conforto, nel caso in cui ci si senta depressi o giù di corda

- dare ai bambini un buon esempio in materia di alimentazione; i figli di genitori obesi tendono a loro volta ad avere problemi di peso

- fare una regolare attività fisica: gli adulti dovrebbero fare almeno 30 minuti/giorno per 5 volte/settimana di attività fisica aerobica di intensità moderata (camminare a passo veloce, andare in bicicletta, nuotare, ballare); i bambini almeno 60 minuti/giorno; nel caso in cui si desideri perdere peso, il livello di attività fisica dovrà essere gradualmente incrementato.

Fonte: salute.gov.it






D.ssa Alfano Laura - Biologo Nutrizionista

Via Leonardo Sciascia, 58 - V.ggio Mosè, Agrigento

Mob. 329 7310233

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